Resto del Carlino 06 novembre 2013

Un libro su Jenny uccisa dalla leucemia La madre: ‘Fu lei a mandarmi un segno’

E’ STATO il bisogno di sentire ancora viva la sua Jè, di trasmettere la sua grande umanità e un messaggio di speranza che hanno spinto Roberta Cecchini a raccontare la storia della sua unica adoratissima figlia, strappatale dalla leucemia linfoblastica acuta. Così è nato il libro “Non kiederti mai dove sono” (Edizioni Politeia di Torino). Introdotto da Alessandro Meluzzi, il volume è un’iniezione di quel coraggio e di quella forza che aveva Jenny. Riportare nero su bianco il suo calvario con tutte le emozioni e il dolore ancora vivo, pe rmamma Roberta è stato un grande sforzo, al quale però non si è sottratta. Passo dopo passo è andata avanti, per nulla certa di raggiungere il traguardo. A rac
contare quest’avventura letteraria in cui si è buttata, sostenuta dal marito, Mirco Berardi, è lei stessa. «Ho cominciato a scrivere dei pensieri su Jenny subito dopo la sua scomparsa — ricorda — finché nel febbraio 2012, al centro dello stesso quaderno bianco che stavo usando, ho trovato una frase scritta da Jè: «Non kiederti mai dove sono». Per lei è stato «un segno». Il contenuto del libro spazia dalla nascita fino alla scomparsa della giovane studentessa che il 16 novembre avrebbe compiuto 22 anni.«Ho raccontato la storia di Jenny dal concepimentoRassegna_01 all’ultimo giorno —continua— usando anche un po’ di ironia. Ho inserito foto e aneddoti che testimoniano la sensibilità che lei aveva per gli altri. Mia figlia è stata una paladina dei bisognosi, fin da quando andava all’asilo. Mi sono poi soffermata sul suo grande desiderio di andare in Africa, e sul coro ‘Le allegre note’, del quale faceva parte. Ho scritto dell’accoglienza che aveva avuto al liceo e delle frasi scritte da docenti, amici e conoscenti. Infine, c’è una raccolta di pensieri e quello che Jenny ha scritto sulla sua malattia». Pagine toccanti, come quelleche fanno rivivere le emozioni e i sentimenti dei ragazzi che sono stati accanto Jenny durante il suo calvario e nell’ultimo giorno della sua vita. Fino ai canti e ai ricordi che hanno trasformato il funerale in una “festosa celebrazione”, con la presenza di una folla incredibile. Il ricavato del libro, che sarà presentato il 16 novembre, nel corso della tradizionale kermesse dedicata a Jenny, sarà devoluto all’Arop (Associazione riminese oncomatologica) che ha acquistato una casetta di fianco all’ospedale civile di Rimini, per ospitare mamme e papà dei ragazzi ricoverati.